Ciarlatani, la piaga delle Arti Marziali
Chi ha cominciato la pratica delle Arti Marziali orientali da piccolo (come me), inizialmente dell’arte stessa ha preteso, nella gran parte dei casi, di impararne la componente più “esoterica”. Leggende mitologiche, film e storie raccontate o tramandate, hanno fatto si che si cominciassero questi percorsi, non tanto per il benessere psicofisico o per la Difesa Personale ma piuttosto per la ricerca di un qualcosa di metafisico.
Oggi, nell’era in cui tutte le informazioni sono a “portata di click” e alle verità ci si arriva senza troppi problemi, pare impossibile che queste situazioni continuino a proliferare ma purtroppo è proprio così. Le Arti Marziali fondate su basi surreali ed i loro ciarlatani Maestri pronti ad illudere il prossimo, continuano a pullulare e “stuprare” i cervelli delle persone più deboli e meno scaltre, inquinando per altro, le realtà più serie ed oneste . Sembra in effetti assurdo, ma più o meno il meccanismo è lo stesso che, dopo oltre cento anni, ancora oggi porta alcune persone a perdere soldi alle stazioni e agli Autogrill con il gioco delle “tre campanelle”, giusto per fare un paragone. Il motivo è questo incredibile ed insaziabile desiderio di essere presi in giro; una forma di inutile masochismo che in qualche posto recondito del DNA umano probabilmente si annida.
Inizialmente, quando cominciai la pratica del Kung Fu e conobbi il mio Maestro cinese, da lui mi aspettavo insegnamenti e dimostrazioni di forze al limite del reale. Sono stato fortunato, perché in quel momento ero una persona facilmente plagiabile e impressionabile; se avessi trovato il Maestro sbagliato, oggi sarei uno dei tanti che su “Youtube”, spacciano giochi di prestigio e pantomime per Kung fu (in realtà lo faccio, ma per prendere in giro quelli che lo fanno seriamente). Sarebbe stata una fine molto triste e un grande spreco di sudore e tempo. Contrariamente e per fortuna, le parole uscite dagli insegnamenti del mio Maestro sono state ben diverse. Inizialmente da questo suo spezzare ogni mio sogno con estremi richiami alla praticità e alla realtà mi dava fastidio. Pensavo che mi nascondesse segreti che forse un giorno mi avrebbe trasmesso quando sarei stato più saggio, insomma la solita storia delle cose solo per pochi eletti! Poi finalmente ho capito che non era così e oggi, a questo suo atteggiamento, devo davvero molto. Ogni volta che qualcuno di noi si addentrava in discorsi strani, lui lo liquidava sempre con frasi del tipo: “Il Kung Fu non è magia”, oppure tipo: “Non esistono pillole o scorciatoie per imparare, solo tanto sudore e allenamento”; affermazioni che non davano spazio ad interpretazioni che esulassero dalla praticità e dal riscontro reale ed applicativo delle tecniche.
A quel punto, dopo anni di pratica, un po’ come in “Kung fu Panda”, quando “Po” apprende che il segreto contenuto nella pergamena è solo un foglio bianco, anche io ho appreso il grande segreto delle Arti Marziali…
…IL SEGRETO NON ESISTE !
Competenza, esperienza e conoscenza.
Non esistono segreti ma per fortuna esistono due scienze esatte: la Fisica e l’Anatomia che a loro volta originano la Biomeccanica
I cinesi infatti, con i loro allenamenti estremi e le loro instancabili pratiche di condizionamento psicofisico, non hanno fatto altro che imparare con grande Maestria, ad utilizzare a loro favore queste leggi della natura nel combattimento. Come diceva Archimede “datemi una leva e vi solleverò il mondo”, possiamo anche noi affermare che imparando a usare bene leve e a gestire i pesi, possiamo dominare il nostro avversario anche in caso d’inferiorità fisica e con il condizionamento possiamo modificare e forgiare il nostro fisico migliorandone resistenza e forza funzionale.
Non esistono quindi forze magiche né poteri oscuri nascosti in chissà quale segreto insegnamento tramandato da chissà chi. Esistono l’allenamento serio e la pratica onesta sotto la guida di un insegnante realmente competente.
Io sono deluso e soprattutto molto infastidito quando sento che persone esterne, si fanno un’idea completamente sbagliata del Kung Fu solo perché vedono dei video o leggono dei libri dove si raccontano e/o si fanno vedere cose ridicole e pagliacciate inverosimili, allo stesso tempo totalmente prive di applicabilità ed efficacia nel contesto reale, oppure semplicemente perché hanno fatto dei corsi con “Maestri” improvvisati.
Questo non è kung fu !
Questa è la risposta che il mercato, fraudolentemente ha dato, ha chi ha cercato un qualcosa che non esiste. Volete la magia? E noi ve la diamo! E quanti subdoli adepti! Attualmente in Cina, i parchi sono pieni di anziani personaggi che all’interno di pratiche anche molto valide per la salute come il Taiji Quan o il Qigong, inseriscono dimostrazioni di forze esoteriche raccogliendo applausi e bocche aperte di altri cinesi ma soprattutto di occidentali che sono li ad aspettarsi proprio quello.
“Maestri”…
Quando il governo cinese nel 1976, dopo la morte di Mao e la caduta della “Banda dei Quattro“, sfollò il monastero Shaolin dai veri Maestri, mise in loro sostituzione degli attori acrobati con alte doti circensi, specializzati nel compiere gesti teatrali allo scopo di attirare soldi $$ e turisti. I veri Maestri che non accettarono questo denigrante compromesso, se ne andarono, e con loro se ne andarono anche gli insegnamenti di Kung Fu più veri e preziosi.
Internet pullula di video in cui spiccano “Maestri” che con la sola imposizione di un dito atterrano una o addirittura più persone insieme, o che con uno spintone fanno fare all’avversario, una mezza maratona per poi farlo cadere inerme come una farfalla davanti al tornado. Personaggi, anche di corporatura molto esile, che semplicemente gonfiando il petto fanno cadere l’avversario spostandolo talvolta di qualche metro. Personaggi dalle vesti più improbabili che colpendo dei “punti segreti” nel povero “allievo-marionetta”, lo fanno andare a terra in preda a “crisi simil-epilettiche” oppure lo fanno contorcere dal lancinante dolore provocato con la pressione di un “punto segreto”. “Insegnanti” che fanno vedere come ci si difende da aggressioni assolutamente inverosimili, con pugni “telefonati”, e tecniche improbabili, meno efficaci di una pistola spara bolle di sapone. Alcuni di questi, forse la maggior parte, non si è mai confrontata con nessuno; non ha mai preso un pugno vero, ne probabilmente è mai riuscita a darlo.
Stanno anni a recitare la scenetta e si convincono di essere invincibili grazie anche all’idolatria degli allievi complici. Li vedi insegnare a disarmare attacchi di bastone, coltello, 9×21, AK47.. ecc ecc.
Quest’ultimi, i maghi del disarmo, oltre ad essere poco ridicoli, mettono a rischio la vita delle persone, che acquistando una falsa sicurezza, possono compiere gesti molto pericolosi mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella di terzi coinvolti, in situazioni reali ben diverse dalla scenetta teatrale recitata in palestra. Occhio!!!
Buffoni, che fino a quando danno un nome diverso alla loro attività mi accontento di ignorare, ma quando questa la chiamano “Kung fu”, mi danno molto fastidio e vorrei essere io l’oggetto dei loro test pur sapendo che non lo sarò mai, perché il loro giochino non prevede l’intervento di elementi esterni di disturbo ma solo di plagiati complici collaborativi interni della propria setta.
Ma come nascono simili personaggi?
Quando una persona senza esperienze Marziali di nessun tipo si iscrive ad un corso dove il Maestro si presenta come “il più forte del mondo, cintura nera 25° grado o rossa o oro, o a pallini”, è ad alto rischio di condizionamento psicologico, specialmente se il soggetto è molto giovane.
All’interno delle scuole di questo tipo, il sistema è quello della setta di tipo militare-gerarchica. I più alti in grado in genere pretendono rispetto dai più bassi ed il Maestro stesso si pone su un livello di indiscussa elevatezza. Ognuno è succube del più anziano e tutti sono succubi del “mega Maestro galattico”, il quale imporrà le proprie tecniche, le quali funzioneranno sempre sui propri allievi collaborativi e plagiati e non saranno mai messe in discussione neppure quando queste eludono le leggi della fisica. Si, perché l’interesse di tutti è difendere il grande segreto che nessuno racconta neppure a se stesso, ovvero la totale inefficacia pratica di tutto il teatrino. Nessuno lo vuole smascherare perché, chi è li, è il primo ad avere il bisogno di crederci, e alla fine poi, forse ci crede veramente.
Questo controllo della mente genera persone insicure nella vita reale e totalmente succubi nel contesto palestra.
Ricordiamoci che il Kung Fu, non è nato per difendersi da avversari collaborativi ma da nemici che avevano l’intenzione di uccidere. Ecco perché questi “giovanotti”, alcuni anche belli robusti, volano come moscerini al solo sospiro del loro idolo, il quale è, e sarà sempre il più forte nella setta e del quale si narreranno e si tramanderanno gesta eroiche di ogni genere, totalmente prive di fondatezza.
Io stesso ho partecipato a seminari con questi personaggi in Italia e fuori.
Le tecniche che fanno volare le persone con la sola imposizione delle mani e talvolta neppure di quella, sono false. Non esistono! Vi dovete svegliare!
“in palestra leoni ma fuori coglioni“.
Queste persone prendono in giro, vendono fumo e sono pericolose per lo sviluppo psicologico dei giovani, oltre al fatto che, spacciando le loro buffonate per Kung Fu, rovinano la reputazione di un’arte bellissima che io adoro.
Quando si parla di “Qi” ad esempio, si finisce sempre per parlare di un’energia quasi magica, o quando va bene si parte per le tangenti mistiche New Age. Questa energia esiste ma non è né magica né extracorporea né di origine sovrannaturale.
L’uso consapevole del proprio corpo, l’estrema conoscenza e percezione di esso nello spazio e in rapporto ad un altro corpo, il condizionamento psicofisico e la continua pratica, fanno si che nelle persone si sviluppi un qualcosa che le rende davvero più forti, ma non si tratta di niente di magico. E’ un qualcosa che si ottiene con il duro allenamento e il sudore. Una “abilità ottenuta con il duro lavoro“, ovvero il significato stesso del termine cinese “Kung Fu“.
Non Qi confondiamo!
Se una persona sa muovere bene il proprio corpo, sa usare le leve e direzionare in modo funzionale la forza utilizzando i pesi a proprio favore, per l’avversario sembrerà infatti dotata di una forza quasi surreale. Queste forze / sensazioni, possiamo chiamarle in cinese “Qi”, in giapponese “Ki”, in Sanscrito “Prana” o forse, più semplicemente in italiano “Propriocezione” e/o “Cenestesi“. Quando si combatte o si lotta con qualcuno che è veramente esperto, si ha quasi la sensazione che ci anticipi ogni movimento o che ci legga quasi nel pensiero. E verissimo, ma non è magia, è alta esperienza tecnica.
Ci sono Discipline che sviluppano molto la componente spirituale ed interiore dell’individuo. Nel Kung Fu sono ad esempio gli stili interni tipo Taiji Quan, Xingyi, l’Yiquan, o semplicemente la pratica del Qigong. Queste Arti, come anche Yoga e meditazione di origini indiane, hanno effetti altamente benefici sulle componenti psicofisiche individuali. Sviluppano forza e migliorano lo stato generale di salute e sono ottime quindi per il benessere.
Lo stesso Maestro Chang Dsu Yao diceva che il Kung Fu adesso è in primis benessere, poi Difesa Personale. Quello che deve essere chiaro però, è che queste doti che si percepiscono e si amplificano a livello interiore, non possono essere in nessun modo esternate con tecniche di alcun tipo. Come non esiste la telecinesi, non esiste nessuna tecnica che senza il contatto fisico trasmetta una qualunque forza interna, verso l’esterno (almeno per adesso non è mai stata dimostrata ne provata). Mentre finché c’è un contatto, il dubbio se la tecnica sia efficace o meno su un avversario è ammissibile, senza contatto il dubbio non c’è proprio; la tecnica non può funzionare.
Ben vengano quindi le arti interiori ma facciamo attenzione a chi ce le vuole promuove come micidiali armi di Difesa Personale. Migliorare la salute, la coordinazione e la forza è senza dubbio un ottimo inizio anche per migliorare la propria Difesa Personale ma non può e non deve bastare.
Il ruolo dell’Insegnante
Personalmente, da quando insegno, ho sempre avuto il terrore che i miei allievi potessero in qualche modo essere plagiati dal mio ruolo d’insegnante e quindi accettare come perfettamente efficaci tutte le mie tecniche e come “oro colato” tutte le mie spiegazioni. Per questo motivo, ho sempre cercato di pormi al loro pari. Ho sempre cercato di conquistare il loro rispetto, rispettandoli e soprattutto mettendomi per primo in discussione, non imponendo il mio ruolo. Non ho mai preteso formalità nei miei confronti proprio per non far si che il rapporto “gerarchico” modificasse le circostanze pratiche o che prendesse l’aspetto anche vago della setta di adepti come spesso vedo. Cerco sempre di allenarmi in prima persona durante le mie lezioni e mi mescolo sempre con gli allievi quando facciamo sparring e talvolta non ho nemmeno la meglio su di loro!
Eh si! Può capitare! Ai “veri Maestri” non capita mai di perdere da nessuno, tanto meno dai propri allievi, ovvio! Perché loro non si mettono in discussione o comunque lo fanno solo con chi accetta la loro superiorità a prescindere; avversari collaborativi e totalmente remissivi. Plagiati.
Se nessuno dei miei allievi mi mettesse un po’ in difficoltà dopo anni di pratica, in realtà significherebbe che probabilmente qualcosa non va proprio nell’insegnamento. Significherebbe creare solo degli “allievi bonsai” ai quali di tanto in tanto tagliare le radici per la paura che possano crescere troppo. SBAGLIATO!
Chi pensa di non aver più niente da imparare, in realtà non ha nulla da insegnare.
Considerarsi sempre allievi è fondamentale quando si insegna.
Dalla mia esperienza di oltre trenta anni di Arti Marziali, posso suggerire chiaramente di diffidare da chi ostenta troppo i propri gradi, da chi non si mette in discussione, da chi pretende troppi segni di devozione e di dimostra chiusura mentale e pensa che la propria Arte sia unica e migliore su tutte.
Molti di questi soggetti, lo fanno addirittura “forse” in buona fede, nel senso che contornandosi di persone succubi, si convincono davvero di essere invulnerabili!!! Questo non li giustifica per nulla, qualcuno gli faccia notare che non lo sono!
Un’Arte Marziale non è una religione.
Nella religione esiste un elemento fondamentale imprescindibile chiamato Fede. La Fede non ha bisogno di prove, altrimenti non si chiamerebbe così. Quando impariamo tecniche pratiche di combattimento corpo a corpo invece, non si deve “aver fede” in quello che ci viene detto o insegnato. Dobbiamo pretenderne il riscontro pratico e la dimostrazione assoluta di efficacia.
Io adoro il Kung Fu per tanti motivi elencati negli svariati articoli del sito e sui quali non mi dilungherò nuovamente. Personalmente lo ritengo una buona base per tutte le Discipline Marziali. Chi fa Kung Fu seriamente si rinforza, migliora il proprio stato psicofisico, acquisisce grande coordinazione, equilibrio e senso del movimento del proprio corpo nello spazio e di quello dell’avversario. Nel Kung Fu, si impara a cadere e a compere gesti acrobatici, si migliorano la forza esplosiva e la resistenza isometrica (es: allenando le posizioni “Zhang Zhuang 站桩”) e migliorano sia i riflessi che l’istinto. Chi pratica Kung Fu seriamente, può tranquillamente intraprendere e confrontarsi con qualsiasi disciplina marziale senza sfigurare ed ha tutte le carte in regola per specializzarsi in qualsiasi di esse. La base che il Kung Fu conferisce ad una persona non ha pari ed è, a mio vedere, una delle più complete. Chiunque, praticando Kung fu, può solo migliorare sotto molteplici aspetti.
Essere aperti mentalmente significa accettare che se ad esempio ci confrontiamo nel fare pugilato con chi da anni lo pratica a livello professionistico, avremo solo da imparare. Se ci confrontiamo nei calci con chi da anni pratica Thai Boxe, probabilmente avremo solo da imparare. Se ci confrontiamo nella lotta con chi da anni fa Brazilian Jiujitsu o Greco Romana o Judo, avremo solo da imparare. La cosa fondamentale è che certamente non partiremo in nessuna di queste discipline da zero perché il lavoro fatto sul nostro corpo, se è corretto, è un punto di partenza ottimo per tutte le discipline da combattimento. In cinese con il termine “Shen fa (身法)” infatti, si intende proprio il modo di muovere il proprio corpo. Nel Kung Fu non sono apprezzabili i miglioramenti nell’esecuzione plastica delle tecniche quanto il miglioramento degli schemi motori e posturali del corpo, che poi ovviamente di conseguenza questo si trasforma in un miglioramento generale.
Il Kung fu quindi, essendo Arte Marziale e non uno sport specialistico, ha come scopo principale il miglioramento della persona, della salute e del modo di muovere il corpo oltre ad incrementare il livello di Difesa Personale.
Chi pensa di non avere più nulla da imparare non crescerà mai.
Tornando ai sedicenti Maestri che infangano quotidianamente il Kung fu e la sua reputazione concludo dicendo questo: se qualcuno, dotato di questi “poteri”, vuole dimostrarmi che quello che ho detto sopra è falso, lo faccia e sarò ben lieto di ricredermi altrimenti la smetta di chiamare col nome sbagliato una cosa che deve rispondere solo al nome di truffa.
DISCLAIM:
Sono un grande Fan di “Grosso Guaio a Chinatown“
L’uso delle immagini non ha lo scopo di screditare il mitico Film ma, piuttosto, quello di farvi tornare la voglia di guardarlo nuovamente.